

Spesso esse vengono considerate come una cosa superflua, non importante quanto un organo o una qualsiasi parte anatomica. Le emozioni invece ci costituiscono tanto quanto le altre parti e per questo meritano altrettanta considerazione, dato che non c’è essere umano che non sia formato anche da esse. Quello che fa la differenza è come esse sono percepite, vissute e somatizzate da ogni individuo: infatti una stessa situazione vissuta da due individui diversi può generare comportamenti, reazioni diverse ed emozioni diverse in ognuno.
Le emozioni possono essere piacevoli o spiacevoli.
Le emozioni spiacevoli ci creano stress e tensione e spesso, per contesto e posizione, non possiamo dire ed esternare quello che vorremmo, e finiamo quindi per trattenerle e non esprimerle. E’ soprattutto a queste emozioni che dobbiamo dare maggior importanza, imparando a gestirle.
Molto spesso pensando al rapporto coi genitori indichiamo più difficile la relazione col genitore col quale ricordiamo di aver avuto maggiori "scontri", ma come ci sentiamo nei confronti dell'altro? Spesso in questo caso, non siamo riusciti ad esprimerci ed è quindi con questo genitore checi portiamo dietro, a differenza di quanto crediamo, una situazione "irrisolta" che si è bloccata, nonostante il rapporto pacifico (sembra!).
Possiamo vivere le emozioni spiacevoli in 3 modi fondamentali:
1. Esternando ciò che proviamo (buttandolo fuori) o allontanandoci dalla situazione, se l’emozione che ci suscita è spiacevole e ci crea tensione. In questo modo il nostro corpo non accumula alcuno stress.
2. Cercando di affrontare la situazione, seppur ci rechi stress ed emozioni trattenute, con fatica, dandoci però un obbiettivo, non troppo lontano nel tempo da raggiungere, in modo che la fatica per la sopportazione di quella situazione a noi sgradevole, sia bruciata dalla gioia della gratificazione nel momento in cui arriverà. La fatica prodotta durante, può essere attenuata da un buon sonno ed una buona alimentazione.
3. Non essendo coscienti che quella situazione ci reca emozioni spiacevoli, trattenendole inconsapevolmente e recando stress al nostro organismo, passivamente. Questo è il modo più complicato e pericoloso, poiché, finché non ci rendiamo contro di questo, metabolizzandolo, il corpo continua ad accumulare tensione.
Le emozioni e tutto ciò che ci accade, anche inconsapevolemente, viene percepito dal nostro cervello e quindi dal nostro sistema nervoso.
Il sistema nervoso si divide in:
- Centrale: formato da encefalo e midollo spinale
- Periferico: costituito dai nervi spinali e le loro diramazioni
Il sistema periferico inoltre si divide in:
- Volontario (somatico)
- Involontario (autonomo)
E’ proprio del sistema involontario che noi ci interessiamo maggiormente, perché è lui ad avvertire e propagare nell’organismo le emozioni vissute inconsciamente.
Il sistema involontario si divide in:
- Simpatico
- Parasimpatico
L’uno l’antagonista dell’altro: il primo modifica le reazioni del corpo di fronte a situazioni di pericolo e stress, l’altro riporta i valori nel range ottimale.
Il sistema nervoso periferico è costituito dai gangli e dalla catena gangliare.
I gangli para-vertebrali che la vanno a comporre sono come delle perle, unite tra loro da un filo che li collega, formando così due file, due catene parallele ai lati della colonna vertebrale: le catene del simpatico.
Da queste catene dipartono i nervi spinali, i quali si diramano arrivando ai vari organi e tessuti. La differenza fondamentale, anatomicamente parlando, tra il sistema nervoso simpatico ed il sistema nervoso parasimpatico, sta nella lunghezza delle fibre nervose e quindi dei nervi che lo compongono.
I metameri sono rappresentati da porzioni di cute, situate nella schiena, legate ad una particolare regione di innervazione.
I metameri sono segmenti orizzontali, che comprendono determinate sezioni del midollo spinale e dei gangli para-vertebrali.
Un metamero è una mensola vuota, che il nostro corpo va mano a mano a riempire con emozioni trattenute e non esternate. Una volta che il metamero si riempie e si sporca di queste emozioni represse, prende il nome di dermatoma. Il dermatoma è formato da tessuto cutaneo che si presenta dolente se compresso, poiché il tessuto connettivo che lo forma è diventato fibroso, inspessito e rigido, situazione dovuta a tutta la tensione accumulata dalle situazioni spiacevoli registrate e non metabolizzate.
Ogni metamero fa riferimento ad una particolare emozione repressa, con fatica e quindi volontariamente oppure inconsciamente. Ogni emozione fa riferimento ad un organo/viscere, collegato al metamero stesso grazie alla catena gangliare del simpatico.
I sentimenti che corrispondono ad ogni metamero a cui fa riferimento un’emozione o sentimento sono 5:
- La tristezza
- La gioia
- La rabbia
- La preoccupazione
- La paura
Ma come fanno i metameri e le rispettive zone ad essere associate alle emozioni?
Di questo non c’è ancora una risposta scientifica, ma c’è una risposta empirica, ovvero sperimentale, di conoscenza per esperienze vissute.
Avete mai sentito dire, quando una persona è tanto felice/gioiosa: “Questa cosa mi riempie il cuore di gioia!”, in riferimento al cuore; piuttosto che sentire una persona che respira affannosamente quando è triste, mentre piange, oppure ancora sentir dire: “Sto diventando verde di rabbia!” o ancora: “Mi sto facendo un fegato grosso così!”, quando una persona è arrabbiata per una data situazione. O ancora aver lo stomaco bloccato dalla preoccupazione, che non vuole mangiare, oppure l’opposto: ci si abbuffa quando si hanno troppi pensieri. Quando si ha tanta paura capita che ci si possa fare la pipì addosso, e così via… Sono conoscenze che noi ci portiamo dietro dall’antichità e a cui non abbiamo dato mai troppo peso, ma che come tutti i detti, hanno un fondo di verità.
Quando produciamo ed accumuliamo stress, il nostro corpo mette in circolo l’istamina, sostanza che si trova soprattutto nei tessuti ricchi di cellule deputate alla risposta infiammatoria ed immunitaria ed anche nel SNC.
Questa sostanza permette un maggiore apporto di sostanze di riparazione, quali collagene ed elastina, che in caso di traumi, permettono una migliore rimarginazione del tessuto, conferendogli elasticità e tono (è lo stesso procedimento che avviene per la formazione di cicatrici).
Questa condizione è permessa dal fatto che l’istamina concede una maggior vasodilatazione ed un relativo rallentamento del flusso ematico, così da consentirne un migliore apporto. Durante le situazione piacevoli invece, il corpo rilascia endorfine, termine che deriva da “morfina interna”, ciò sta a significare che il corpo produce da sé queste sostanze, le quali hanno caratteristiche simili alla morfina, calmanti ed analgesiche.
Questo è quello che accade quando accumuliamo stress e tratteniamo le emozioni (accumulo di sostanze di riparazione nella zona traumatizzata, grazie all’apporto di collagene ed elastina, mediante l’istamina).
Questo accade anche quando faccio fatica, essendo cosciente che quella situazione mi provoca emozioni spiacevoli, che scelgo di sopportare e trattenere, in prospettiva però che ci sia con uno scopo, un obiettivo, che nel momento in cui sarà raggiunto, brucerà tutto lo stress accumulato, grazie al rilascio delle endorfine per il momento di gioia.
Infatti il corpo risponde nello stesso modo a stress o traumi fisici o emotivi, senza alcuna distinzione.
Il modo con cui cerca di riparare la zona danneggiata è sempre il medesimo: con sostanze di riparazione (elastina e collagene) e quindi tramite il tessuto connettivo. L’apporto, in grossa quantità, di queste sostanze in una zona, permette sì la rimarginazione di essa, ma costituisce anche un problema: le aderenze.
Le aderenze infatti sono zone incollate, fibrose, di tessuto rigido ed indurito, le quali non permettono un corretto fluire dei liquidi, del sangue e della linfa e un corretto svolgimento del metabolismo cellulare, essendo gli spazi interstiziali molto stretti e compressi. Esse si presentano specialmente dopo operazioni o in seguito a traumi.
Le aderenze, come tutti gli altri inestetismi corporei, rappresentano non un problema di per sé, ma un avvertimento del corpo, un qualcosa che egli sta buttando fuori, sta esternando nel tentativo di mandare un segnale che qualcosa, al suo interno, non sta funzionando correttamente, nel migliore dei modi.
Troveremo aderenze infatti lungo i dermatomi, zone cutanee infiammate. Il corpo tiene memoria dei traumi subiti, anche di quelli psicologici, oltre che fisici e quindi anche delle aderenze create.
Una volta che esso si è creato una protezione, memore del trauma subito, è molto restio ad eliminare quello scudo che egli si è creato.
Possiamo però aiutare il corpo ad eliminarle o attenuarle grazie a questo massaggio.
E' possibile eseguire un trattamento metamerico/emozionale in cui trattare solo ed esclusivamente le zone cutanee della schiena e/o le zone sul torace e addome ma preferisco inserire questo massaggio come complementare ai trattamenti di riflessologia plantare 2.0 o nei percorsi benessere e trattare man mano le emozioni e le tensioni presenti.
Ad esempio facendo un percorso per la cellulite sarà necessario trattare anche al zona metamerica corrispondente al fegato che fisicamente è responsabile della produzione della bile utile al metabolismo dei grassi; questo per poter affrontare il disturbo presente in modo olistico, completo, lavorando sull'energia degli organi e sulle motivazioni alla base.



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Mi chiamo Scilla e pratico trattamenti di tipo Olistico.
Avere una visione di insieme è fondamentale per ritrovare il proprio equilibrio.
La mia passione è la riflessologia plantare a cui abbino altre tecniche per cercare di rimuovere i blocchi alla radice.
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Grotta di Sale. Per un naturale respiro di benessere

La grotta di sale è un rifugio per la salute, dove recuperare energia e benessere.
All'interno l’esperienza unica di essere circondati da un mare di sale puro, il filtro più potente ed efficace che la natura ci ha dato.
L'haloterapia è un trattamento di benessere, completamente naturale e accessibile a tutti dove puoi sperimentare una nuova esperienza di relax, pace ed armonia.
Perfetto anche per i bambini!
Quante volte il pediatra ha consigliato il mare per i nostri piccoli, magari in pieno inverno? Nella mia grotta di sale potete trovare una vera e propria spiaggia di sale per i vostri bimbi, dove potranno sentirsi liberi e vivere con la fantasia un luogo magico!
Vieni a trovarmi su
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Il mio Studio

In questo modesto luogo vi accoglierò con umiltà e rispetto.
In questo luogo mi do la possibilità di esprimere il mio amore verso la vita.
In questo luogo mi do il permesso di fare ciò che mi piace veramente.
Trasmettere attraverso il trattamento del corpo e della mente quello che ho appreso nel mio percorso.
Donare agli altri per ringraziare la vita di tutto quel che ha regalato a me nel pieno rispetto dell'essere umano e non.
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"Questo è il grande errore dei medici del nostro tempo: tenere separata l'anima dal corpo" (Platone)